Scritta da: Oliviero Amandola
Dolce risveglio,
il profumo del caffè
sul tuo sorriso.
Composta venerdì 30 ottobre 2015
Dolce risveglio,
il profumo del caffè
sul tuo sorriso.
Ti porto dentro un arco di fiori mano per mano
ti chiedo di tornare indietro di un pensiero
coltivare un fiore
portare avanti le sue radici
Quanto tempo si ferma in un colore
a volte sfuma, mi dici;
rilascia nell'aria l'aura che respiriamo.
Gli occhi che uso per cercarti,
l'immediata mutazione delle foglie allungate dal suono dell'autunno.
Io sono questa foglia distratta dove gocciolano linee di luce
il linguaggio incompiuto di una carezza.
Amare i tuoi occhi è rimanere,
è sciogliersi in un punto sicuro
a cui adegui l'abito, il paesaggio,
un altro numero. Un'altra taglia.
L'essere donna sulla tua giovinezza,
l'infinito del tuo sorriso,
l'amicizia che ci stringe le mani
e si nasconde nel cuore.
Tu che dai il meglio di te in ogni tua frase,
e nei piccoli sogni che raccogli ogni giorno.
Anche oggi mi sono svegliato con la fortuna di averti vicino,
e vorrei tanto poter impedire alla tua bellezza
di perdersi nel tempo,
tra i miei desideri pronuncio il tuo nome:
Ti prego,
scrivi anche oggi di me nel tuo cuore,
non ti chiedo altro che questo,
di perderti nei miei baci che ti chiedono dolcezza,
di non lasciare svanire le mie parole nei dialoghi
e nelle loro domande,
di non rinchiudere i miei pensieri in un respiro affannato.
Lasciali liberi di volare tra noi:
Voglio rivedere i mei sguardi nei tuoi,
i miei sussurri nelle tue voci,
e voglio sentire ora il suono che mi distrae,
che non mi fa più pensare,
che non mi fa più soffrire.
Spesso ripeto sottovoce il tuo nome
fra le parole scritte nel tempo,
sulla tua pelle, che morbida,
profuma d'amore,
e nei tuoi baci, le mie attenzioni.
L'essere donna sulla tua giovinezza,
è una carezza nel profondo del cuore:
Vorresti sentirla ogni istante,
ma lei si nasconde
e si riassorbe nel sangue.
Ogni mattina è nuda,
e mi ruba la vita.
È bello scriverti
appena sveglio;
non ti posso vedere,
ma ti considero mia.
Come l'amore
anche il lilium si apre
se c'è calore.
Scale armoniche -
ascoltavo sognando
le cadenze del vento.
Nebbia nel porto -
le voci del mercato
fresche di pesce.
Soffio di neve -
sullo stesso cuscino
due risvegli.
Solo il mio respiro ed il bisbiglio delle foglie raccolte
a mucchietti dal vento;
a quest'ora, in questo luogo, assente è ogni rumore,
e libero ogni ricordo nelle radici profonde si lega e si accorda.
Nel loro misterioso silenzio si schiudono i fiori,
come baci e carezze che si lasciano cullare
da questa quiete, dove l'allegrezza, e di questo silenzio,
la sua più incommensurabile eterna dolcezza.
Lievi e leggeri sono anche stamani i pensieri,
quasi nascosti, sembrano legarsi ai profumi, e ciò
che di loro, accompagna attraveso sentieri nascosti nel tempo,
ogni significato più intimo al cuore,
E come una stanza aperta ad ogni passaggio,
ecco questo paesaggio, così mesto e tranquillo,
sembra raccogliere in un istante tutto il suo intero negli occhi,
in questa valle che rivestita a tratti da aperta campagna,
dove pendii, vertici e piccoli e, poco più grandi sentieri,
riscaldano ai primi raggi la terra, ed ogni amarezza dall'anima portano via,
Come se ogni pensiero ed ogni suo possesso,
fossero sospesi su un balcone infinito del mondo,
attendendo silenziosi il seme per il loro futuro raccolto.
E pari a questa terra, anche te, nel mio cuore,
di dolcezze ti nutri e ti schiudi illuminando
negli occhi miei delicate e timide promesse,
e son baci di petali nuovi, e gocce di fresca rugiada,
quello di cui nel primo mattino, non trovando parola,
si ricerca inseguendo ciò che nell'anima di nascosto, s'imbriglia
e tra il profumo della resina e di fiori,
(come il torrente, che sembra difendere questo quadretto di mondo )
respiro perdendomi in questo paesaggio,
dove della vita l'essenza, è l'amore stesso, che eterno e vero,
colma di grazie e profumi, ogni musica e poesia,
e l'anima bagna, portando via dal mio cuore, ogni tristezza ed ogni rancore.
Se il vento urla, tu chiamami più forte,
non lasciare naufragare la tua voce fra mille pensieri,
reclama quel suono che ti ha fatto cadere,
e se il vento soffia più forte, tu vola più in alto.
Angelo, anima mia, tu che hai vissuto una vita non ascoltata,
dove ogni decisione era solo un pretesto per nuovamente fuggire
accogli in te la felicità segreta che sa catturare e trattenere al viso il sorriso più puro.
E adagiando le tue emozioni in un nome, a gran voce,
chiamami ancora,
sia che il vento urli o che sia solo più una soffice brezza,
nella libertà che nell'ultima ora conquista ogni mente confusa,
tu liberati, e vola lontano da quella presenza mai esistita.
Vola libera chiamando forte il mio nome,
cosicché la vita tu possa dire d'averla vissuta
non solo più guardandola attraverso uno stretto spiraglio di luce,
ma sognando, ritrovando dei nostri giorni, il loro giusto valore,
e se il mondo urla fermando ogni tua scelta,
tu sappi andar oltre, e vola,
vola alto reclamando a gran voce il tuo pezzetto di cielo:
Poiché è solo nel sentirsi liberi in ogni orizzonte,
che attraverso l'immenso, si raggiunge la meta, che da sempre, arricchisce di coraggio una voce che il tempo, pian piano scandisce:
E se il vento urla, tu chiamami più forte,
poiché oltre i marosi, giace adagiandosi al sole,
il mio nome nel tuo.