Scritta da: Patrice Sangiorgio
in Poesie (Poesie personali)
Papà
avrai sempre
il sapore
di una lacrima mancata
asciugata dal sole
che lontani
abbiamo diviso
qualche volta.
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Papà
avrai sempre
il sapore
di una lacrima mancata
asciugata dal sole
che lontani
abbiamo diviso
qualche volta.
Quello che ci lega è un filo d'argento
un ramo spezzato
il volo ubriaco di piccoli insetti
le asole del giorno dopo timori
rabbia, imbarazzo, il velo sfuocato di un'appartenenza.
Del primo amore
ho una scatola di cartone
con alcune cose che mi hai regalato
la tua pagella delle medie
il tuo primo zainetto
un elastico per i capelli
due rullini di foto porno mai sviluppati
alcune letterine su fogli di quaderni di scuola
forse un paio di mutandine
ed ora
anche se ti ho delusa
sarai sempre qui
chiusa nel mio pugno
al riparo dal vento.
Notte dopo notte
mi accorgo
di volerti cercare
ho lasciato parole
nascoste sotto un sasso
a dimenticare
ma
ne ho smarrito il segreto.
Ti perdono
quando sbavi la tua solitudine
in altri occhi
ti adoro
quando ridi ubriaca
e la tua pelle prende un altra sfumatura di rosa
sono figlio
quando spengo le mie paure
agli orizzonti del tuo corpo
siamo noi
quando ci addormentiamo
prendendoci la mano.
A stento ritrovo
frammenti
amnesie
fotografie date in prestito
frugando l'incuria
di un giardino scarno
veglio
la frutta matura
mescolata a terra
fra le mani
resti
di pasti non consumati.
Strisce rosse sul corpo del cielo
chiedo rifugio
nelle oasi desolate
dei bar di provincia
dove
anche la solitudine è di seconda mano.
Così
rimangono
le chiavi di una casa svestita
bianche trame nei capelli
dediche su libri mai letti
rimangono
le canzoni che ti piacevano
le nostre iniziali incise sullo stipite dell'ascensore
la carne negli altri
così
rimango
io
a scuotere una scatola di bottoni.
Alba elettrica
ascolto richieste d'aiuto
di solitudini masticate
diffido
il tempo di sterzare
in viale sarca
all'angolo nascosto
dal giorno che s'incendia.
Così sarai
seme scagliato
in terra nuda
spazzata dal vento
schiuma che frigge
sulla rena
nervo d'uomo
che si radica tenace
alle ultime forze
nel vizio di capire
l'estasi di un lampo.