in Poesie (Poesie personali)
Margarita
Già sbadiglia per l'aurora, la notte,
ancora prima di aver chiuso occhio.
Ho sceso le scale del delirio venale,
a muovermi in una samba triste,
senza ritmo né lacrime,
solo, con un margarita stonato.
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Già sbadiglia per l'aurora, la notte,
ancora prima di aver chiuso occhio.
Ho sceso le scale del delirio venale,
a muovermi in una samba triste,
senza ritmo né lacrime,
solo, con un margarita stonato.
A volte, ma solo a volte, quando il silenzio diviene solitudine,
brucia una fitta.
Una spirale nera, incandescente come fiamma presente,
inghiotte quegli angosciosi scricchiolii di rami esili,
i pensieri nella rugiada di occhi al sonno dell'imbrunire.
Guardo la luna di candida malinconia,
che sola in potenza di mari,
rievoca la "solitudo" dell'universo.
Come luna, in me, dentro,
c'è profonda vita, profonda solitudine.
E l'angoscia sbatte le sue ali al calare del buio,
nel silenzio dell'ombra della pelle.
Cadono, senza fiato, lacrime cemento.
Stremata, in silenzio,
con il capo chino,
sussurro il mio canto a te,
compagno immobile, di fianco a me,
nel cieco tempo della solitudine.
E vibrano angosciosi i venti,
che impetuosi non sradicano la nostra volontà di restare.
Cadono,
stropicciate dal pianto,
parole di amore e di perdono.
La strada è lì, cornice del cielo.
Si cammina sospesi,
cosa siamo noi, qui giù? Siamo.
La strada è lì, arrivati alla fine, è ancora inizio.
I piedi lasciano impronte? Apri gli occhi.
(...)
La strada è là. Si è più lontani, ma sempre in un qui.
Si è avvolti in sagome false, non sempre si potranno toccare.
Noi? Mai. Si appartiene a polvere. Spiriti morti.
Si è mai vissuti?
Silenziosamente.
Che cade all'improvviso
Si unisce alla terra
Candida non si tocca. si soglie
Ne rimane l'anima,
ma ce l'ha un'anima?
Trasparente scivola
forse sono le sue lacrime
a lasciare le tracce.
Come l'incandescente fiamma
colora le cose, le immortala,
così il tuo essere.
no non lo rapisco io... no,
ma l'occhio si abbassa
per sfuggire alla tua bellezza,
non balla con te.
Puro il blu impaurito
non doni sorrisi, ma ne strappi per formarne nascosti
lo si vede lontano, il blu si chiude:
ecco ti invade la tristezza.
Cammini nei nostri perché
scivoli, sì, nelle malinconie
e accarezzi l'immutabile giro dei petali grigi, poi rosa,
poi si spengono finendo le gocce che cadono nei cuori.