Poesie di Sabrina Mori

Nato nel 1934
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Scritta da: Sabrina Mori

Nudità

Mi piace esser censura
Un qualcosa accessibile ad alcuni
A pochi
A nessuno
Nemmeno a me stessa

Scrivere mi riesce bene
Non come il parlare
Ma non voglio farmi leggere
Ho perso la chiave di lettura

Ma poi basta guardarmi
Per capire i miei arcani
I miei cani
I miei mali
I miei anni passati

Passati in prigioni
Di acque cristalline
Di rocce
Di grate
Di menti senza ragione

Che son nata senza gloria
Senza pianto
Senza male

E ho una madre che vorrebbe
Fossi un'altra persona
O morta
O rinata
O cos'altro s'inventa

Che io sono un po' danno
Un po' bestia
Un sussulto
E vorrei vivere nuda
Senza pensieri addosso

Volevo scalare i vetri
Con le scarpe addosso
Che come ventose
Mi ancoravano al vuoto

Mentre sono ancora qua
La mia adolescenza è stata
La prima a fuggire
Come chi ha visto un lebbroso
O chi ha l'alito pesante

E son nata put**na
Di quelle che te la sbattono in faccia
E a dartela mai
Quasi ce l'avessero d'oro

Ma non voglio parlare
Non sono brava a spiegare
O in realtà forse lo sono
Ma a che serve sparare

Su muri di gomma
Nuvole di cemento
Giorni a ritroso
"Ma non hai il moroso?"

Che se non avevi il ragazzo
Non eri nessuno
A tredici anni
Tra i libri
A far finta di leggere

E poi abbandonarsi al proprio male
Per compiacere tutti quanti
Per sentirsi normale
Per perdere la propria morale

Ma io non sono l'ordinario
Sono ciò che non piace
Che fa scappare
E voler dimenticare
Perché sono chi non compiace

Ho occhi per parlare
E bocca per tacere
Come un film muto
Non si ode ma c'è

Ma io vorrei cantare
Non parole
Respiri
Silenzi

E poi
Dormire.
Sabrina Mori
Composta venerdì 28 aprile 2017
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    Scritta da: Sabrina Mori
    In un mondo di maschere ricerco me stessa,
    fragile primavera.
    L'immensità del mare si riflette in me
    nella ripida discesa dal cielo alla terra.
    Baie di incostanza,
    valli di incoerenza,
    l'enigma del consenso.
    E indagare le profondità del gelo e i suoi composti
    nei giardini dell'anima,
    vagando senza meta al cospetto del tempo e dello spazio.
    Spoglia di speranze e vestita di memorie
    l'impero delle parole abbraccia il silenzio presso il tuo cuore.
    E la quiete del tepore del sole
    riflettersi sulle strade e sugli umori,
    desiderare l'infinito.
    E gioia e dolore
    bene e male,
    tutto questo era il mondo.
    E finalmente respirare l'essenza della vita
    perché quel che tu sei anch'io lo fui
    e quel che io sono anche tu lo sarai.
    Sabrina Mori
    Composta domenica 1 marzo 2015
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