In un mondo di maschere ricerco me stessa,
fragile primavera.
L'immensità del mare si riflette in me
nella ripida discesa dal cielo alla terra.
Baie di incostanza,
valli di incoerenza,
l'enigma del consenso.
E indagare le profondità del gelo e i suoi composti
nei giardini dell'anima,
vagando senza meta al cospetto del tempo e dello spazio.
Spoglia di speranze e vestita di memorie
l'impero delle parole abbraccia il silenzio presso il tuo cuore.
E la quiete del tepore del sole
riflettersi sulle strade e sugli umori,
desiderare l'infinito.
E gioia e dolore
bene e male,
tutto questo era il mondo.
E finalmente respirare l'essenza della vita
perché quel che tu sei anch'io lo fui
e quel che io sono anche tu lo sarai.
Composta domenica 1 marzo 2015
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