D'estate giulivo d'inverno spettrale,
contrar alla primavera d'autunno il color.
Da sempre vissuto nel loco Natale,
se non da rea mano spostato per or.
Di quel dell'albero bizzarro il destino
davanti ad ogni re giammai un inchino
eppur non si è mai offeso nessun regio,
di non aver concesso ad altri un simil privilegio.
L'albero.
La
Ma
Mate
Matematica
Con numeri giocare
Una sequenza logica presto creare
Dietro poi ritornare
Esagerare
Non fare
Mate
Ma
La
FIBONACCI.
Blu,
immensamente blu,
ripetutamente blu,
unicamente blu,
provi a capirlo alzando il naso,
farlo tuo e sentirti il padrone,
ma così piccolo sei tu dovuto dal caso
che ti resterà solo la delusione.
Cielo.
Lentamente da quel di oca posato,
su quel foglio di bianco colorato
scivolando su quello che incontra
fa sì che lo scrittore dia la sua impronta.
Posie, lettere e romanzi verran creati
da chi con maestria le avea inventati
dagl'occhi d'un giovine letti verranno
al fin portatori di sogni saranno.
Inchiostro.
Spigoloso rettangolo di legno contornato
miste figure di colore sognato
la mano vive nei segni tracciati
di chi con la vista le avea catturati
nel tempo sarà di libera espressione
sottoposto dagl'occhi di propria ragione
a noi l'immagine soltanto resterà
dell'attimo in cui l'autore sempre vivrà.
Il quadro.
Arrivi con lo sguardo a quel da ombra dimenticato
da te, vita, la natura ha facilmente catturato
chi te, sfidato con occhi ha osato
la vista cieca ed un inchino hai strappato.
Capisco chi nel tempo ti abbia divinizzato
convinto dai tuoi colori arancio e giallo d'orato
con giochi di luce da effetto incantato
l'uomo credente con te, nel tempo ha giocato
parlando del tempo; sempre te hai dettato!
Con l'alba ed il tramonto le stagioni ci hai dato
troppo spesso però ti diamo per scontato
scordando che senza te, niente avrebbe significato.
Sole.