Poesie di Simone Sabbatini

Research Fellow, nato martedì 11 agosto 1981 a Sinalunga (Italia)
Questo autore lo trovi anche in Frasi & Aforismi e in Racconti.

Scritta da: Simone Sabbatini

Tentativi di sole

Tentativi di sole
sogni, musica e parole
in questa vita che piove
da sempre.
O finalmente, dopo mesi
le prime gocce cadono
timide quasi, come impaurite,
e la terra, insabbiata, reagisce:
che qui,
in terrazza come sono in fondo al mare,
tutto brulica di granchietti
che si nascondono veloci
- quantomai feroci! –
Scrosciano tramonti.
Simone Sabbatini
Composta venerdì 31 agosto 2001
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    Scritta da: Simone Sabbatini

    Tanto in un perché

    Ho tanta rabbia dentro, e non è bella:
    sarà che l'italiano è una lingua un po' fasulla,
    che t'attacca sul palato quel suo retrogusto amaro
    di significati e sfumature opposte
    - controsinonimi assurdi infiammano i cuori...
    Dentro alle parole non sappiamo più nuotare,
    galleggiamo, siamo naufraghi violenti
    abbarbicati sopra motti abbandonati
    e irriverenti, spesso osceni
    - barbe lunghe, barche rotte, notti insonni:
    ci perdiamo dentro quadri disegnati
    abbiamo lingue ancora sporche di vernice.
    Simone Sabbatini
    Composta martedì 19 dicembre 2006
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      Scritta da: Simone Sabbatini

      Zombies

      Occhio bagnato di solo sale,
      e non c'è acqua in questi cuori aridi;
      naso sanguinante e che fa male,
      e di terrore sono neri questi lividi.
      Mani marce di freddo e sporco sperma,
      l'amore ormai non c'è nemmeno nelle favole;
      corpi vuoti nella nebbia ferma,
      nel nostro inferno sono scese queste nuvole.
      Gambe molli, come tronchi marci,
      marciamo rassegnati sulle sabbie mobili;
      teste vuote, solo per scordarci,
      pensieri foschi sono gli unici indelebili.
      Bocche riarse, parlano nel buio,
      del buio assurdo nelle nostre teste sterili;
      frasi mute, senza forma o studio,
      o cuore, istinto, non più arroganti o umili.
      Sole vanno, parlano e non dicono
      del vecchio vuoto che ha riempito cuori torbidi.
      Dei nostri corpi stanchi e abbacinati
      di queste menti insane e allucinate
      dei nostri cuori cupi e insanguinati
      di queste vite goffe e rassegnate.
      Vite fatte per esser trascinate,
      invecchiano così, stupite e stupide;
      la gran fatica, le angosce immotivate
      fanno più grigie le nostre teste madide.
      Droghe o farmaci, niente più permette
      di dire "amore" come un desiderio prossimo.
      La falce ci minaccia, e ci promette:
      la nera morte, e dolce, è il sogno nostro ultimo.
      Simone Sabbatini
      Composta mercoledì 15 maggio 2002
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        Scritta da: Simone Sabbatini

        Prova così

        Silenzio. Non dire più niente,
        non fare rumore,
        nemmeno un sussurro, un bisbiglio,
        niente.
        Silenzio. Riposa la mente,
        alienala un poco,
        non farle pensare a nessuno,
        più niente.
        Ascolta. Perfino il silenzio
        si mette a tacere,
        non parla, trattiene il respiro,
        senti?
        Ascolta. Qualcosa di forte
        che batte là dentro,
        ti parla da quando sei nata.
        Lo senti?
        Simone Sabbatini
        Composta sabato 6 novembre 1999
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          Scritta da: Simone Sabbatini

          La bellezza

          Insegnami
          che sono altro da quello che appaio
          a non tacere cose banali
          semplici, o presunte tali.
          Insegnami la bellezza:
          dove abita?
          Non sta nelle linee, non sta
          nel colore, metonimia del sudore
          sineddoche d'amore.
          Insegnami se esiste
          lontano dalle pieghe del cuore.
          Ti conosco e non t'ho mai ascoltata
          - vie traverse, piatta apatia. Dimmi tu
          adesso o tra mille anni
          se la curiosità è moto d'amicizia.
          Simone Sabbatini
          Composta lunedì 2 novembre 2009
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            Scritta da: Simone Sabbatini

            La bellezza

            Insegnami
            che sono altro da quello che appaio
            a non tacere cose banali
            semplici, o presunte tali.
            Insegnami la bellezza:
            dove abita?
            Non sta nelle linee, non sta
            nel colore, metonimia del sudore
            sineddoche d'amore.
            Insegnami se esiste
            lontano dalle pieghe del cuore.
            Ti conosco e non t'ho mai ascoltata
            - vie traverse, piatta apatia. Dimmi tu
            adesso o tra mille anni
            se la curiosità è moto d'amicizia.
            Simone Sabbatini
            Composta lunedì 2 novembre 2009
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              Scritta da: Simone Sabbatini

              Creatività

              Le mie poesie più belle
              sono quelle che non ho scritto:
              lampi d'angoscia eterna,
              fuochi in un cielo finto.
              Vere finché incontenibili,
              corteggiano la coda dell'occhio
              provocando istinto e attenzione,
              di moto reazione, di volontà
              negazione.
              E noi, pescatori senz'amo né esca
              imbucati smaniosi alla festa
              raccattiamo briciole e facciamo un cielo
              con quel che resta.
              Simone Sabbatini
              Composta giovedì 9 aprile 2009
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