Zombies
Occhio bagnato di solo sale,
e non c'è acqua in questi cuori aridi;
naso sanguinante e che fa male,
e di terrore sono neri questi lividi.
Mani marce di freddo e sporco sperma,
l'amore ormai non c'è nemmeno nelle favole;
corpi vuoti nella nebbia ferma,
nel nostro inferno sono scese queste nuvole.
Gambe molli, come tronchi marci,
marciamo rassegnati sulle sabbie mobili;
teste vuote, solo per scordarci,
pensieri foschi sono gli unici indelebili.
Bocche riarse, parlano nel buio,
del buio assurdo nelle nostre teste sterili;
frasi mute, senza forma o studio,
o cuore, istinto, non più arroganti o umili.
Sole vanno, parlano e non dicono
del vecchio vuoto che ha riempito cuori torbidi.
Dei nostri corpi stanchi e abbacinati
di queste menti insane e allucinate
dei nostri cuori cupi e insanguinati
di queste vite goffe e rassegnate.
Vite fatte per esser trascinate,
invecchiano così, stupite e stupide;
la gran fatica, le angosce immotivate
fanno più grigie le nostre teste madide.
Droghe o farmaci, niente più permette
di dire "amore" come un desiderio prossimo.
La falce ci minaccia, e ci promette:
la nera morte, e dolce, è il sogno nostro ultimo.
Composta mercoledì 15 maggio 2002
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