Le migliori poesie di Wislawa Szymborska

Poetessa, saggista e traduttrice, premio nobel alla letteratura 1996, nato lunedì 2 luglio 1923 a Kórnik (Polonia), morto mercoledì 1 febbraio 2012 a Cracovia (Polonia)
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Scritta da: circe

Figli dell'epoca

Siamo figli dell'epoca,
l'epoca è politica.

Tutte le tue, nostre, vostre
faccende diurne, notturne
sono faccende politiche.

Che ti piaccia o no,
i tuoi geni hanno un passato politico,
la tua pelle una sfumatura politica,
i tuoi occhi un aspetto politico.

Ciò di cui parli ha una risonanza,
ciò di cui taci ha una valenza
in un modo o nell'altro politica.

Perfino per campi, per boschi
fai passi politici
su uno sfondo politico.

Anche le poesie apolitiche sono politiche,
e in alto brilla la luna,
cosa non più lunare.
Essere o non essere, questo è il problema.
Quale problema, rispondi sul tema.
Problema politico.

Non devi neppure essere una creatura umana
per acquistare un significato politico.
Basta che tu sia petrolio,
mangime arricchito o materiale riciclabile.
O anche il tavolo delle trattative, sulla cui forma
si è disputato per mesi:
se negoziare sulla vita e la morte
intorno a uno rotondo o quadrato.

Intanto la gente moriva,
gli animali crepavano,
le case bruciavano e i campi inselvatichivano
come nelle epoche remote
e meno politiche.
Wislawa Szymborska
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    Scritta da: Andrea De Candia

    Fotografia della folla

    Nella foto della folla
    la mia testa è la quarta dal bordo
    o forse la settima da sinistra
    o la ventesima dal basso;

    la mia testa non so quale,
    non più una, non più unica,
    già simile alle simili,
    né femminile, né maschile;

    i segni che lei mi manda
    non sono affatto particolari;

    forse lo Spirito del Tempo
    la vede, però non la guarda;

    la mia testa statistica,
    che consuma acciaio e cavi
    tranquillamente, globalmente;

    è qualunque e non si vergogna,
    è scambiale, e non si dispera;

    è come se non l'avessi fatto
    a parte, a modo mio;

    è come se si scavasse un cimitero
    pieno di crani anonimi
    di buona conservabilità
    nonostante la mortalità;
    come se lei già fosse là,
    la mia testa d'altri, di chiunque -

    dove, se qualcosa ricorda,
    è il suo avvenire profondo.
    Wislawa Szymborska
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      Scritta da: Andrea De Candia

      Metafisica

      È stato, è passato.
      È stato, dunque è passato.
      In una sequenza sempre irreversibile,
      poiché tale è la regola di questa partita persa.
      Conclusione banale, inutile scriverne,
      se non per il fatto incontestabile,
      un fatto per i secoli dei secoli,
      per l'intero cosmo, qual è e sarà,
      che qualcosa è stato davvero,
      finche non è passato,
      persino il fatto
      che oggi hai mangiato gnocchi con i ciccioli.
      Wislawa Szymborska
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        Scritta da: Andrea De Candia

        Movimento

        Tu qui piangi, là si balla.
        Nella tua lacrima, cioè.
        Là si ride, c'è allegria.
        Là non sanno alcun perché.
        Come un brillio di specchi.
        Come guizzi di candele.
        Quasi portici e scalini.
        Scatto bianco di polsini.
        Quei leggeri O e H.
        Cloro e sodio, bei soggetti.
        E l'azoto damerino
        in cortei piroettanti
        su e giù sotto la volta.
        Tu qui piangi, e ben gli suona.
        Eine kleine Nachtmusik.
        Chi sei bella mascherina.
        Wislawa Szymborska
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