La caduta degli eroi
Le pupille ardenti si spengono nel fuoco,
mentre la notte avanza come un criminale
a passo felpato.
Julien è dai suoi sensi abbandonato,
si dissolve come il ghiacciaio
colpito dal luminoso raggio.
Il vascello rumoroso e tormentato
lo porta lì dove la Ragione
ha da tempo perduto il suo avvocato.
Le donne i loro figli hanno assassinato,
dal cranio ne bevono il sangue
con la capigliatura sconvolta dal furore,
Bacco vincitore
dispensa vino,
sofferenza e morte dei vitigni.
I vecchi saggi fuggono i loro cervelli
In cerca di Pazzia,
viva amica dell'umide notti insonni.
Nel buio demoni maligni
si svegliano indaffarati
e ovunque nascono vie nascoste
Fumano, gli sciamani nelle foreste,
l'anime invasate di fanciulle danzanti.
La vedova nera, incinta dell'ultima vittima,
a Julien sussurra:
hai mai visto Dio?
-
Un angelo simmetrico
riempito di morte verde
passa correndo senza piume;
Heautontimorumenos gioisce
di se stesso specchiandosi
nel riflesso del fiume.
Il vento passa tra i rami vivi
della foresta ingannatrice,
ingrandendo i polmoni di Julien
come vele spiegate alla tempesta divoratrice.
Un caldo progredire sotto le stelle...
mentre la belva disumana si cela
dietro alberi aridi
Gli dèi corrono impazziti
lacerandosi al tocco
di tronchi ruvidi.
Continua a suonare melodie
stillanti vino e disperazione,
Bacco Ultore.
E le note silenziose
strappano i timpani,
assetate di dolore.
Apollo ha perso il carro,
Giove è diventato fedele,
Gesù Bambino e Venere sono invecchiati.
Enea è partito per l'Oriente,
Achile si è arreso,
Ettore suicida ha disprezzato la patria,
Romolo e Remo non sono mai nati.
-
i miti sono morti annegati
sull'isola misteriosa.
-
Casanova violentato
suona il violino elettrico
in cerca di Purezza.
Romeo e Giulietta sospirano
abbandonati al ricordo
della loro giovinezza.
Julien ha paura
perché dell'isola
non esiste cura.
Può chiudere gli occhi con la speranza
che sia un'illusione,
ma la notte incalza
dispensatrice d'oblio e confusione.
Julien allora capisce che
bisogna accettare consapevoli,
la morte degli dèi, dei miti e degli eroi;
oppure concedere in sposa le vene
a lame arrendevoli,
attendendo con respiri
affannosi e incerti
che dopo l'isola esista un poi.
Composta sabato 16 gennaio 2010
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