Poesie dal Libro:Il rifugio nell'anima

Anno:
1980
Autore:
Tommaso Mazzoni
Editore:
Gabrieli

Scritta da: Tommaso Mazzoni

Ad una sveglia

Tu, che scandisci gli istanti
delle immagini che, nel corso della tua vita,
si parano opposte e varie
davanti alla tua faccia,
perché non mi dai quelle immagini,
cupe, o serene, o spiacevoli, o gaie,
che vedesti quand'io, bambino, giocavo
con i ninnoli semplici
di quell'epoca semplice?

E tu, mamma,
che accudivi al focolare,
mentre, ansiosa,
aspettavi il ritorno di babbo
dal suo duro e diuturno lavoro,
non avvertivi un orecchio,
non sentivi uno sguardo
che osservava te,
assorta nei tuoi folti pensieri
di moglie e di madre?

Della mia fanciullezza,
o sveglia che seguisti
ogni secondo di quel tempo,
vorrei tu mi potessi raccontare.
Ti supplicherei perfino, se non ragionassi,
di parlare, di dirmi le cose che ignoro,
o che non potrei ricordare.

Ma tu, sveglia della mia casa,
taci e mi guardi
come se, quasi sorridendo,
tu mi volessi dire:
- Ma pazienta, non avere fretta:
il tempo non esiste dopo la morte.
Rivedrai allora quelle immagini
che ora vorresti tue.

Ed attendo così,
senza scrutare fra quei numeri antichi,
che mi si parino davanti
tutti gli istanti passati,
tutte le mie monellerie di bambino,
e quei sorrisi dei miei genitori
ancora rivolti dal Cielo verso di me,
che non son più bambino.
Composta venerdì 24 novembre 1967
dal libro "Il rifugio nell'anima" di Tommaso Mazzoni
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    Scritta da: Tommaso Mazzoni

    La rosa

    Chi una rosa
    offre,
    offre l'amore.

    O fiore,
    che dell'amor
    sei il simbolo più eletto,
    che di speranza nutri,
    e di poesia,
    la timida fanciulla
    che ti accoglie,
    tu sai,
    rosa odorosa,
    come coprire
    le tue punte aguzze,
    intanto
    che il tuo profumo
    inebria la ragione.

    Anche l'amore
    cela
    le pungenti spine
    di un'aspra vita,
    con le tenui foglie
    della gioventù.
    Ed è perciò,
    che tu, fanciulla,
    accogli,
    inebriata e ignara,
    coi colorati petali,
    quelle doppie spine:
    e della vita mendace
    e della rosa.
    dal libro "Il rifugio nell'anima" di Tommaso Mazzoni
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      Scritta da: Tommaso Mazzoni

      Vecchia fotografia

      Rovistando alcune carte
      abbandonate e impolverate,
      mi cade in terra, proprio qui davanti,
      una vecchia tua fotografia.
      La prendo su e ti guardo:
      dovevi avere circa dodici anni,
      e c’erano due amiche insieme a te.

      Passeggiavi con esse
      disinvolta e compiaciuta:
      tutto era bello, in fondo, e tanta gioia
      sprizzava dal tuo volto entusiasmato.
      Il sole, in cielo, alto, senza nuvole,
      il tuo sguardo smaltò su quella foto,
      unica testimonianza giunta sino a me
      di un tuo così bel giorno.

      Avrei voluto anch’io esserti accanto,
      per essere con te, fanciullo con fanciulla,
      qual foglia verde accanto al fiore in boccio,
      ma non ti avevo ancora incontrata.
      Pensa, ancora non ti conoscevo.

      Sono trascorsi giorni, mesi ed anni.
      Il fiore adesso è molto profumato,
      dischiuso e sobriamente colorato.
      La foglia, col passar delle stagioni,
      non è più di un bel verde come allora,
      ma è ancor forte, ben salda e assai diritta.
      Ma soprattutto è ancora vicinissima
      a quell’unico fiore, che sei tu!
      dal libro "Il rifugio nell'anima" di Tommaso Mazzoni
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