Seduto accanto al fuoco, rifletto Su tutto quel che ho visto, Sulle farfalle ed i fiori dei campi In estati ormai da me distanti;
Penso alle foglie gialle e tele di ragno In autunni che più non torneranno; Alle nebbiose mattine, e al sole d'argento, E ai miei capelli agiatati dal vento.
Seduto accanto al fuoco, rifletto Al mondo che sarà, Quando l'inverno un giorno giungerà, Ma della primavera io non vedrò l'aspetto.
Vi sono infatti tante e tante cose Che io purtroppo ancora non conosco: Diversi in ogni prato ed ogni bosco Il verde e il profumo delle rose.
Seduto accanto al fuoco, rifletto Ai popoli vissuti tanto tempo fa, Ed a coloro che vedranno un mondo Che a me per sempre ignoto resterà.
Ma mentre lì seduto rifletto Sui tempi che fuggiron veloci, Ascolto in ansia ed aspetto Il ritorno di passi e di voci.
Rosso è il fuoco nel camino, Sotto al tetto un letto aspetta; Ma non son stanchi i nostri piedi, Voltato l'angolo incontrar potremmo D'improvviso un albero oppure un grosso sasso, Che nessuno oltre noi ha visto. Alberi e fiori, foglie e fuscelli, Fateli passare! Fateli passare! Sotto al nostro cielo colli e ruscelli Passeranno oltre! Passeranno oltre!
Voltato l'angolo forse ci aspetta Un ignoto portale o una strada stretta; Se purtroppo oggi tirar oltre dobbiamo, Può darsi che domani questa strada facciamo, Prendendo sentieri nascosti Che portano alla Luna o al Sole. Mela, spina, noce, prugna, Fateli passare! Fateli passare! Sabbia, pietra, stagno, dirupo, In bocca al lupo! In bocca al lupo!
Dietro è la casa, davanti a noi il mondo, E mille son le vie che attendon, sullo sfondo Di ombre, vespri e notti, il brillar delle stelle. Davanti allor la casa, e dietro a noi il mondo, Tornar potremo a casa con passo infin giocondo. Ombre e crepuscolo, nuvole e foschia Sbiadiranno via! Sbiadiranno via! Fuoco e luce, da bere e da mangiare, Così tutti a letto poi potremo andare!