Seduto accanto al fuoco, rifletto
Su tutto quel che ho visto,
Sulle farfalle ed i fiori dei campi
In estati ormai da me distanti;

Penso alle foglie gialle e tele di ragno
In autunni che più non torneranno;
Alle nebbiose mattine, e al sole d'argento,
E ai miei capelli agiatati dal vento.

Seduto accanto al fuoco, rifletto
Al mondo che sarà,
Quando l'inverno un giorno giungerà,
Ma della primavera io non vedrò l'aspetto.

Vi sono infatti tante e tante cose
Che io purtroppo ancora non conosco:
Diversi in ogni prato ed ogni bosco
Il verde e il profumo delle rose.

Seduto accanto al fuoco, rifletto
Ai popoli vissuti tanto tempo fa,
Ed a coloro che vedranno un mondo
Che a me per sempre ignoto resterà.

Ma mentre lì seduto rifletto
Sui tempi che fuggiron veloci,
Ascolto in ansia ed aspetto
Il ritorno di passi e di voci.

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    Riferimento:
    Canzone di Bilbo a Rivendell

    Commenti


    10
    postato da , il
    Bellissima!
    9
    postato da , il
    Tolkien è sempre tolkien!!!un mito!!
    8
    postato da , il
    Molto bella questa poesia ma, come si intitola?
    7
    postato da , il
    Questa, non è una poesia, ma un CANTO, è importante precisarlo per una personale cultura di Tolkien e della storia dei popoli di questo autore.Questo canto esprime una condizione umana ed è come un colpo ben sferrato della spada di Aragorn.
    6
    postato da , il
    bellissima , e ci fa capire quanto questo autore oltre alla fervida fantasia , sia anche una persona profonda!
    Tolkien e`davvero un mito!

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