Tempesta
Mani bramose che brancolano nel buio,
seguendo le tracce di un calore appena acceso.
Mani irrazionali che cercano senza parole,
guidate da un silenzio primordiale e animalesco.
Il respiro
accelera, singhiozza,
si ferma.
Il calore
aumenta, solletica,
comanda.
La ragione,
sommersa, si spegne.
Si riaccende,
in balìa della marea, del flusso, della burrasca.
La mente irradia la luce,
placa la tempesta.
Le mani si fermano, vergognose, mai pentite.
Il calore è un ricordo.
Il respiro è ormai un sussurro.
Un cavallo indomito continua a correre
nei fulminanti occhi tempestati.
Le mani, ormai ragionevoli, trasformano una scarica elettrica
in una carezza.
Ma la pioggia continua a battere.
Composta lunedì 3 gennaio 2011
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