Parigi mercenario boulevard
Non ti ho mai amata Parigi arrogante e perbenista,
brulicante di ricchezza sbandierata pietre luccicanti
e miserie nascoste, anime dannate che fingono in
lussuose maison in riva alla Senna,
case lussuriose e in squallidi locali.
Parigi di notte ai limiti dell'ardore,
falsamente pudica... e vergognosamente esibita.
Silente e monotona... chiusa nel suo oblio,
ai confini della sua tristezza.
È di te Parigi che quando parlo mi commuovo,
mi altero, per poi trovare pace.
Parigi mercenaria e disillusa, amante e consigliera,
bigotta e trasgressiva, gaia e nostalgica,
frenetica e pacifica, nobile di gusto,
e miserabile di gesti.
Parigi a te che io non ho mai regalato rispetto,
pensieri o parole,
a te che ho tolto dai miei occhi,
cancellato dai pensieri
che ho guardato con tristezza e orgoglio smisurato,
Parigi a te che io non ho dedicato molto,
Se non per deriderti e sottolineare i difetti,
Dimora di sciocchi barboni e furfanti,
che ti tolgono il respiro e ti offrono il tormento,
instupidita dal corteggiamento turista,
da quello che gli occhi stranieri annullano,
io ti vedo in profondità.
Sorridente a contemplare le tue glorie, madame,
come una matrona ti offri a tutti.
Il cliente più danaroso è quello che ti aggrada,
lo appaghi senza stenti,
per lui cedi il tuo rispetto, per lui celi il mistero,
adesso sei semplicemente bella.
È questa Parigi, adorabile ribelle senza freni
e senza lotte, preda di colori e superbe meraviglie.
Parigi nuda e defraudata,
indifesa e cristallina, generosa negli affanni.
Parigi chiassosa e persa nei tuoi silenzi,
desolata e poi piangente, così mi appari tu,
e senza offenderti o sentirti vittima scegli di sorridermi,
vuoi ancora offrirmi un po' di te,
unica e magica come sei.
Tre monete sfiorano le acque della Senna,
questo è il tuo prezzo,
madame anche io ti ho avuta.
Composta sabato 26 settembre 2009
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