Man machine
Nuovo mattino, macchina uomo accende i fanali.
Ottani di caffè, incontro a soliti voli.
Stondate finestre per tanti son chiuse, climatizzato è l'uomo fiero.
Imponenti altri, gomito al vento, intonano tronfi - Un italiano vero-
Chi poggia posteriori ruote in claustrofobici uffici.
Chi, ghignando, stantuffa pistoni arrugginiti.
Tramonto, è finita, ascensore, garage, che bella è la vita.
Altri milioni sfumano benza-Non esce un buco, Madonna che sfiga-
Ecco ch'è sera, via l'abito d'auto, l'uomo "normale" vuol fare l'amore.
I più integrati, ancorché consumati, aggiungono olio, si fan tamponare.
Composta giovedì 4 marzo 1943
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