Temporale estivo
Da lontano s'insinua
con piede veloce;
soltanto più giace, sull'orizzonte,
ancor
un abbaglio di luce,
un tumulto!
poi delle foglie
un frusciare,
un fremer di fronde.
Dall'alto risponde
una coltre di scuri colori:
si scuote la sera.
Con piede veloce s'insinua:
in un attimo non c'era,
poi c'è,
ansimando forte,
poi subito quieto,
fremendo piano
riparte.
Sfrega le corde del cielo
il rigido vento
con suono di tetro
lamento.
S'è spento l'ultimo baglior.
Una goccia improvvisa
ne annuncia altre cento:
s'annacquan i campi
e le vie
tra i lampi
s'incendian fugaci:
verdi rovi di luce rovente;
qui uno schianto
violento,
là un tonfo più fioco
altrove spaventa.
Il pianto si sfoga
s'accende
cade
riprende...
Poi già è un bruire
più lieve,
l'aria greve s'assesta
si placa la sferza,
la forza
del cielo s'appiana.
La pioggia è lontana:
schiarisce il penisero,
ma tutt'attono, più sordo,
un fremer leggero
al di là della piana
n'è il fiero
ricordo.
Composta venerdì 15 febbraio 2013
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