Estate
Distese d'erba ingiallite attraggono
sguardi fugaci, col pensiero
rivolti ad oasi di ristoro.
Pietre rosse di fuoco dipinte,
vestibolo di acque smeralde ove
nastri d'argento si dipanano
ed intrecciano nuovamente
in una danza caotica
che riverbera abbagli d'incanto.
Nel cristallo dimorano creature armoniose.
Ne accolgono, inermi, altre più scaltre
ed indegne che per brevi istanti
senza licenza e riguardo si insediano.
Presto torneranno
alla penombra dei loro nidi invernali,
al tepore accogliente di torri d'avorio
che brutture del mondo
assorbono e trattengono.
Ma intanto tra i flutti irrequieti annegano
e allontanano pensieri carichi di ombre.
Da quelle trasparenze
pretendono levità ed oblio,
riemergendone illuse che l'Estate
si estenda indefinita,
offrendo, generosa,
immortali e sovraumane virtù.
Dall'estasi il risveglio, appostato,
le desterà riportandole a terra,
non dissolvendo tuttavia
il piacere del ricordo.
Composta venerdì 16 agosto 2013
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