Lettera a Giulio Regeni
Gocce disperse
di sogni cristallizzati,
forse mai nati
sulle sponde di ieri,
diaspore di pensieri
nella mente affastellati
frugo e non trovo
e cerco invano
giustizia per chi
all'arbitrio del tempo
il suo corpo spento
lascia al silenzio
d'uomini ignavi.
E tu, Giulio, che
brancoli nel buio
di tenebre oscure
senza giustizia,
tu sai e taci,
muta presenza
nei ricordi cari
o in chi insegue
il tuo sentiero,
aspro di pace,
dove volti mendaci
ti copron di torture.
Il tuo sguardo
appare lucido e franco
sui sentieri a rischiarar
l'ingiuria della vita
e sol chi t'ama
vede in fondo una luce,
sfocata e lontana
in fondo a un pozzo
di menzogne truce.
Giovane guerriero,
non cedere alla sorte dell'oblio
or che il mondo infame
chiude gli occhi e non vede,
perché non vuole,
sangue e morte
e della Siria il grido
verso il cielo
a un Dio sordo
e muto come
noi esseri mortali.
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