Ossesso d'autunno
Mi segui dappertutto,
nella mia testa trasmettono repliche varie,
massacranti e noiose,
dalle atmosfere cupe ed afose,
di un'estate che non avrei mai voluto vivere.
Rovine di sentimenti demoliti,
arazzi inceneriti,
corpi incandescenti
pregano di andare in fumo,
l'odore di carne bruciata
profuma la stanza,
i piatti sporchi di maionese
si nascondono dai soli stanchi,
nei pomeriggi delle domeniche d'ottobre,
nell'ombra del lavandino.
Non prego che tu te ne vada,
ti indispettirei solo,
sei in una culla
di latta,
e piangi perché hai paura
della luce accesa,
non ti urlo contro,
lascio che tu mi dia ancora
occhi chiusi e spazi neri,
lascio che tu mi faccia pensare
per sempre a ieri,
lascio che tu mi trascini
ancora verso il mio culto ingiustificato,
e morire continuamente su questo pavimento
perlato.
Composta domenica 16 ottobre 2016
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