Nessuno me lo chiede più
Mi aspetto che qualcuno me lo dica
Che sono superficiale
Col mio capo piegato sulle sbarre
E gli occhi vuoti assolti solo per pietà.
Che se il sole acerbo di dicembre
Ritaglia parallelepipedi di neve
A me non riesce ad importare
Che questi sussurri di bellezza
D'occhi che cercano occhi
Non posso guardarli, e non li vedo.
Mi aspetto il dito puntato
Mentre mi piego sul taglio
Dei miei pensieri
Con l'egoismo efferato di uno strazio perfetto.
Me lo aspetto ma non arriva più.
Nessuna accusa d'indolenza
Forse appena il taglio amaro di un labbro tirato
Di compassione
Qualcosa che mi chiede di essere altrove.
Nulla più.
Sto qui.
Senza dita puntate
con i miei occhi che non possono guardare occhi,
Piegato sulle sbarre
Egoista sublime del dolore
E nessuno me lo chiede più.
No.
Nessuno me lo chiede più.
Composta lunedì 30 novembre 2015
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