Ad una strabica
Un occhio lungi dall'altro
va disvelandoti
molti misteri
d'intricata sostanza.
Rotea, balla, gira
il tuo occhio danzatore.
Sembra quasi tradirti,
mentre inganna solo chi c'è,
lì, pronto a sbranarti.
Bellezza azteca, dov'è
che sei fuggita?
Sola corri, e non vedi
quell'occhio
che ti è compagno.
Non tocca i raggi del Sole,
non mira la luce!
L'iridescenza splende
opalescente
di tenebra.
Una coltrice favolosa,
morbida e malleabile
è la notte
dove non c'è un astro che splenda,
dove il tuo occhio galleggia
in ogni istante.
Tu sei strabica,
fuggi dagli altri
e assorbi il prurito
che il calore rende
ad ogni animale.
Composta venerdì 14 luglio 2017
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