Del mio cielo-carne
hai strappato a morsi residui
d'essenza calda
scorrendoti di magma-sangue
ad ammorbidire le crepe
delle tue labbra
scenderti
in vene tortuose
lungo il collo
che traspaiono come condotti viola
a formare dita dal di dentro
che al tocco
mi paiono dossi
di vita che - mi - pulsa.
Addosso.
Ritmico.
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