Scritte bianco sul bianco

Non voglio scrivere dei versi cantabili,
non intendo ragionare come i contabili,
voglio scrivere parole sfumate, un po' profumate
di fiori morte e foglie secche, di sudore,
voglio scrivere delle poesie d'orrore!
Parole cifrate, colori impolverate,
rime storte, disabili, smembrate.
Vorrei essere un'artista pienamente matta,
l'unica vampira che si nutre con la carta...
La pallore che mi prende
con le mani lunghe e fredde
dalle tempie verso il cuore, poi la vita
fino alle punta delle dita,
che rimanga la mia unica impronta di granita
di una poesia letta e mai scritta.
Non aspetto fama, piuttosto la follia
di una pena che scrive poesia
per i morti che amano leggere ancora
per un minuto o forse per un'ora...
Voglio l'anonimato per riuscir regnare,
un'ombra moribonda, crudele dittatrice,
un nome senza volto, caotica attrice
di un altro nuovo mondo che oggi sta creando
silenzi vuoti e sentenze per ogni gran peccato.
Voglio corrompere mentre insegno,
volare con angeli bianchi verso l'inferno,
crear delle pianete nel vuoto più profondo
di ogni iride che sfiora o scava fino al fondo
le sadiche cadenze, carenze e demenze...
E quando vado via, riempirò di carta tappeti e credenze
di fogli bianche solo, e senza referenze
e lascerò la finestra aperta per far entrare il vento
e portare lento
tutta la poesia di orrore
e senza di talento,
scritta bianco sul bianco.
Composta sabato 23 novembre 2019

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