A Maria
Ed arriva la morte
a dimostrare la vacuità
di tutti i nostri problemi,
e con una mano ti porge
l'eternità,
mentre con l'altra ti strappa
la possibilità
di esser presente
in ciò che ti è caro,
ma l'impronta,
tu Maria,
l'hai lasciata
in tutto ciò che hai fatto
e che hai donato
con altruismo e calore
e con la tua innata schiettezza
che sapevi trasmettere
anche con una barzelletta,
non come la notizia
di averti persa
che mi fa esser seria,
perché con la tua bellezza
se n'è volata via
la speranza e la gioia
condivisa in una gioventù
che il tuo non esser più qui
non farà tornare più.
Composta mercoledì 21 aprile 2010
dal libro "Stelle ignorate" di Gabriella Bellino
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