Il mio ultimo bicchiere
Spengo le luci, nel silenzio della solita stanza,
che mi calza sempre più stretta,
ed anche la mia presenza, non mi è più amica.
Soffoco i rumori, tacendo ogni respiro,
silenziando ogni suono...
e con un po' di coraggio,
cercando per la prima volta,
d'ascoltare le urla, che mi bruciano dentro.
Mi corico accorgendomi, d'esser stata fedele
soltanto al mio solito cuscino,
che resta, l'unico testimone
delle mie lacrime nascoste,
ed incomincio a pensare,
alle occasioni perdute,
ai miei errori, ed ai miei anni,
con l'unico rammarico di averli quasi perduti,
buttati, inseguendo il solito miraggio,
che troppo spesso,
aveva le sembianze di un uomo,
quello sbagliato...
Ci sono troppe ferite sul mio cuore,
e sul mio corpo, che ho sempre usato senza pudore,
un po' di alcol ed il rituale che si ripete,
per poi col sesso, saziare entrambi la nostra sete.
Non è così che potrò mai cambiar la vita,
fingendomi sempre protagonista di una partita,
che ho sempre perso ancora prima d'incominciare,
per non capire la differenza fra il dire ed il fare.
Ma questa volta non voglio scuse, e sono pronta,
io sono stanca, di questa vita, sempre più spenta,
questo mio corpo, nessuno più lo bacerà,
se non quell'uomo, che un giorno io farò papà.
Il primo passo, è la mia ultima sigaretta,
che a ruota segue, il mio ultimo bicchiere,
ed il mio corpo, lo avrà chi, non avrà fretta,
di sedermi accanto, pronto ad offrirmi, solo da bere!
Composta giovedì 30 settembre 2010
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