Invettiva (XXI secolo)
Scheletri di case come trasparenti barattoli,
ospitano guazzanti anime sole
che si incontrano solo per andare al cesso.
Cola lenta la solitudine
dai disegni elettrici che ornano la città,
ora so quanto male procurano
questi bagliori al neon
alla nostra cieca società.
Rannicchiati schiena contro schiena
il buio mi parla della sua cecità,
mi racconta del pianista non vedente
che seppe innamorarsi
ascoltando soltanto la voce.
Mi allontano cingendomi il viso,
quanto vorrei esser cieco come te
mia cara notte!
Composta martedì 22 febbraio 2011
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