Non mi pento dell'inferno
Dio muore dietro un piedistallo
coperto da mille diamanti.
In questo strano mio destino anche Dio vola basso.
Vieni qui!
Angelo sparato dal fucile che ho nascosto
sotto il cuscino, vieni qui.
Accarezza queste lacrime sconosciute
dalla mia eterna solitudine.
Baciami la fronte e leviga aggressivamente
la mia rabbia, rendila pura
e lasciala volare per poi lanciarla
contro quel grattacielo infernale
che nasconde ancora il sangue indigesto
del mio unico e vero limpido amore.
Non voglio più vivere nel paradiso,
l'inferno fa per me e non mi pento,
pugnalerò l'erba ancora fresca
di rugiada, lacrime salate scese giù
dall'occhio eterno dell'infinito.
L'amore è finto come il purgatorio
in questo antico mondo infame,
ma io non mi pento,
io combatto contro il fuoco,
contro i fulmini, non morirò senza sorridere,
salterò dalla montagna di plastica più alta,
squarcerò il paracadute e mi schianterò
al suolo dolce imponente Re
freddo come il deserto.
Le stelle aperte mi mettono in croce,
no cazzo io non mi pento,
allora spaccherò in due il vento,
non mi arrendo sotto quest'albero di melo,
assalirò la sorte e nel suono della tua voce
riposerò e chinerò la testa,
implorerò il passato di lasciarmi in pace
e schiaccerò questa marlboro
tra le mie possenti e levigate ali argentate.
All'improvviso t'accorgi che l'inferno è finito
e ti ritrovi con le pistole cariche sparando
contro tutto ciò che rende felice questa vita
non ancora abituata al fresco
ed inebriante odor di miele.
Questa vita mia è
troppo sbandata per rinnegare l'inferno.
Composta sabato 26 febbraio 2011
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