Quel giorno
Il cuore ancora lacrima per la stretta ricevuta,
avvolto dal gelido vento del destino ha impattato con con la vita.
piccolo bimbo rannichiato in un angolo
con il volto rigato dalle lacrime,
occhi supplichevoli al cielo che urlano:
ti prego fa che non capiti
ti prego donami ancora del prezioso tempo,
fa che non sia,
fa che non sia adesso.
veemente preghiera al Dio che mi ha cresciuto,
al Dio che amo
che cerco,
al Dio che tutto può,
lo stesso Dio che non prego più come un tempo
ma al quale cerco di restare appigliato nonostante a volte sembri essere tutto così lontano,
così umano.
il vuoto ha riempito il volto di colei che tutto mi ha donato,
il vuoto mi ha aggredito alla gola,
mi ha squarciato il petto.
maledetta, orribile, nefasta sensazione che al suo presentarsi allontani dai pensieri quasi ad esorcizzarla.
ma quel giorno ha oltrepassato il suo solito limite,
mi è piombata adosso come un rapace trapassandomi gli occhi ed arrivando come un pugnale a sfiorare la mia anima.
ho temuto il peggio.
grazie al cielo
i suoi occhi brillano ancora.
puoi alzarti piccolo bimbo,
non piangere più,
asciuga il tuo volto e corri ad abbracciare la tua mamma!
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