A te
A te che non sei me,
riconosco la vittoria,
piccolo gigante,
l'alloro dell'estraneo.
A te che non sei me,
tengo stretta la mano,
sulla tua larga isola,
lunga legione straniera.
A te che non sei me,
carezzo l'armatura,
privilegio del pugnale,
confidenza appuntita.
A te che non sei me,
rinfaccio solitudini,
figlie di un Dio assassino,
prospettive senza spigoli.
A te che non sei me,
parlo con il silenzio,
corallo rampicante,
grammi di muta grammatica.
A te che non sei me,
reggo la diga alle lacrime,
navigazione e volo,
attitudine al pianto.
A te che non sei me,
lunghi baci sul collo,
dita dentro il costato,
orgasmo condiviso.
A te che non sei me,
chiedo di ricordarmi,
viso dietro lo schermo...
nome cognome ed ANIMA.
Composta martedì 12 aprile 2011
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