Eternità d'Amore
Stanco e vinto dal sonno al manco lato
inerme entro il mio petto Amor giacea,
e il mio cor, che senz'armi il Dio vedea
l'ali gli tolse ond'avea il tergo ornato.
Sé stesso impenna, e lieve spirto alato
fuor dal natio soggiorno il volo ergea,
e per l'usato calle alla mia Dea
giunse e librossi in sul bel crine aurato.
Indi, quasi farfalla, intorno il foco
degli occhi mosse, ma l'intenso ardore
sciolse gli incauti vanni a poco a poco.
Così dentro il bel sen cadde il mio core;
ed ord sperano in van di cangiar loco
il cor senz'ali, e lo spennato Amore.
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