Un Dio muto
Ero un codardo...
Rifiutavo l'amore che tanto speravo.
La vita è come un sogno
gira intorno a se stessa
e poi con eleganza ritorna
restituendo anche il più piccolo
e misero spicciolo gettato via
in questa pozzanghera misteriosa
che è il dolore.
Vendevo il mio corpo con discrezione,
al miglior offerente
offrivo anche il cuore.
Un Dio muto s'affacciò alla porta
dell'inferno, osservò i miei occhi
e sorrise...
Ero scettico,
non capivo il significato
di quel sorriso.
Ora invece scrutando l'infinito
e l'orizzonte più remoto capisco
che il dolore come l'amore
è vita.
Ed io sono vivo e vivo
con le mani macchiate di sangue,
il mio sangue lento, sgocciolava
negli angoli bui del passato
macchiando con rapida scesa
anche le finestre aperte del mio
atteso e predominante presente.
Usavo il sesso come protezione,
perivo in silenzio e nel rumore
non fiatavo.
La pioggia si trasforma in vento.
Nelle mie mani i soldi...
I soldi che ripagavano la mia debolezza.
Mi credevo forte,
mentre vendevo il mio orgoglio
e il mio corpo ai potenti truffatori
di dignità.
Ero debole, cercavo la forza
che oggi insieme alle mie lacrime
cade lontana anni luce dal Sole.
Composta sabato 9 luglio 2011
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