Ed io voglio un perché
La vita è fuggita via...
Come una pazza per l'autostrada
è corsa via.
C'ascolterà la sera.
Soffrire, amare e poi morire
per colpa di chi l'alcol quella notte
ha toccato.
Ora lascia la luce accesa
nessuno t'amerà.
Sorridevi e nell'aria danzavi
tra le orchidee e le rose
disperse nel temporale.
I sogni distrutti...
Lo specchio non riflette,
non tremare, sconvolgi
i respiri e non te ne andare.
Il rumore è sordo...
L'alcol quel giorno
le labbra tue non ha sfiorato.
Io voglio un perché.
Il cielo non lo guardavi mai
ed ora lì tra le nuvole
riflesse nell'inverno
osservi il mare
e nella solitudine ti disperderai.
La valigia aperta conserva
la tua anima e a piedi nudi
camminerai tra i sassi e l'erba bruciata.
Un Dio in catene t'accoglierà...
Sull'asfalto i tuoi occhi si spengono.
Il sangue tra le dita.
Una folata di vento bacia
i tuoi capelli.
Fredda è la mano che t'accarezza il viso
quel giorno che tornando
a casa la morte travestita
da notte leggiadra
come una poesia scritta di notte
ti prese con se.
Ed io voglio un perché...
Composta mercoledì 20 luglio 2011
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