Vivrò
E ci sarà un bambino che
giocando sotto il sole
m'insegnerà a morire rincorrendo
farfalle argentate dietro
la siepe di casa mia.
Il mio paese abbandonato
accanto alle montagne
di un mare immenso mi tiene imprigionato,
in una gabbia di cartone
spessa come l'ignoranza
che assale la gente che con aria
indifferente osserva la mia
lenta distruzione.
Non morirò mai ricercando
il grande amore...
Lo troverò e piangerò lacrime e sangue
e forse nel tramonto
lo negherò come si fa con le favole
che quel vecchio seduto
sotto un albero d'ulivo
racconta ai poveri mendicanti di solitudine.
Senza alcuna ragione squarciare l'Alba
urlando alla luce della sera,
stuprata dal silenzio assordante.
Vivere cercando ancora
un altro Addio...
Vivrò fino all'ultima lacrima
scesa giù da un angelo senza pace nel cuore.
E quella voglia d'amare
t'abbandona e ti lascia solo
in mezzo al sole cocente,
il paracadute si apre perché
si ha l'impressione di cadere
da un aereo e le ali sulla scrivania
accanto alle sigarette
sono state dimenticate.
Quella voglia d'essere capiti resta
ed io maledico la mia anima da poeta,
incompresa tra gli occhi dei Santi,
agguerrita come un grilletto
che aspetta di essere premuto.
E tremo ancora al pensiero
di essere normale.
Composta sabato 30 luglio 2011
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