Ferragosto... dedicata a quelli che...
Ferragosto,
eccoci qui,
ancora qui a scrivere e sognare
a scrivere per indignare,
a scrivere per ribellare la rivoluzione ribelle.
Ferragosto,
penso a quelli che hanno perso il lavoro,
sfruttati e licenziati dai padroni oppressori dei diritti dei lavoratori,
ed ecco i padroni, che ora si tuffan dalle milionarie barche, in cerca del capitale alloro;
penso a quelli che vorrebbero andare a mare,
ma possono solo sognare le onde amareggiate,
e rincorrere le speranza mai ancorate;
penso a quelli che abbandonati da amici e parenti
ora guardano oltre le colline della città,
in cerca della laica verità;
penso a quelli che abbracciati nella condivisione della mortale prigione
corrono ed ancora corrono verso la via dell'evasione;
penso a quelli che seduti sulla panchina del paese,
sognano un mondo non più di padronali concessioni ma di proletarie pretese;
penso a quelli che drogati dalla falsa informazione
dalla berlusconiana televisione
subiscono senza pentimento
il cattivo sentimento della sistemica disinformazione;
penso a quelli che a ferragosto non possono nuotare liberi per i sentieri liberi della montagna,
a quelli che vorrebbero vivere la vacanza,
a quelli che vorrebbero pranzar con una porzione di lasagna e inebriarsi con i propri figli di gioia ad oltranza.
È ferragosto,
né migliore, né peggiore,
eppur è giunto il momento del nostro tempo,
o si eleva la testa per la dignità manifesta,
o sarà la fine, ogni oltre confine...
Composta lunedì 15 agosto 2011
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