La foto baciata
Forse voleva dirti che ti amava
ma non ne ha avuto occasione...
Voleva dirtelo sotto voce.
Dai vetri soffusi in città voleva baciarti
la fronte come faceva una volta.
Tu madre che piangi per la perdita
di questo figlio straziato dall'infinito.
Un dolore che non muore
ma che rinasce ogni volta che gli alberi invecchiano
e le parole in sabbia rossa si trasformano...
Il dolore traspare...
Dalle rughe ansimate l'amore compare piano,
un amore deturpato e messo a tacere
dentro un cuore cresciuto troppo in fretta
che si chiede ancora perché
l'eternità ha gettato fango su
questa tua bella poesia chiamata vita...
La foto contemplata,
l'aria in due si squarcia,
la vita torna... la donna sorride,
il paradiso ritorna.
Ho sofferto con te in quella stanza d'ospedale,
sentivo nelle mie vene scorrere
quella sofferenza immane,
che logora l'esistenza e divora la misericordia.
Mentre osservavo i tuoi sorrisi
sentivo i fiori gridare e le mie orecchie
scoppiare nell'abisso massacrante
della mia mente.
Mentre osservavo i tuoi occhi
sentivo la mia anima suonare...
Crude melodie,
perché come un pittore dipingo su carta
i sentimenti delle anime che come me
rinascono dalla polvere assieme alla cenere
posata sui misteri della vita
Come un ladro rubo, assorbo
l'emozioni private delle anime
forti, sofferenti, folli.
Le trasformo in piccoli diamanti
e le incastono nei miei versi
che con lieve magia sfiorano il silenzio
ed annientano il rumore dimenticato dal rancore.
Composta venerdì 30 settembre 2011
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