Da terra ho raccolto la vita
Sai vita...
Certe volte ho goduto
dell'inferno che mi hai dato.
Non diventerò mai padre
perché so quanto costa vivere.
So quanto costa raccogliere
le lacrime da terra e gettarle
nella pattumiera assieme ai sogni
impossibili, spregiudicati vandali.
So il dolore che procura la mancanza
di un sorriso, di un abbraccio
nelle notti fredde d'inverno
e nel caldo torbido
di una giornata d'agosto.
Aver paura d'uscire in mezzo alla gente
perché ci si sente troppo inutili,
troppo stronzi.
Forse è la troppa sensibilità
o forse è il troppo egoismo...
Ma io mi sento così
amo troppo il mio dolore...
Amo troppo tutto e preferisco non
mettere al mondo un essere
così bello, così puro,
lo proteggerei troppo dalla vita,
dalle sue unghie che graffiano
e lasciano lividi che non se ne vanno
sulla pelle...
Soffrire equivale a vivere.
Amare equivale a morire
sorridente tra le braccia dell'orizzonte.
Dalla mia faccia pallida
lavo via il paese,
stanca di cercare qualcuno
per poter ritornare me stesso.
Ho smesso di scrivere
mi trema il respiro ed ora
non sento più il suono del mio silenzio.
Spesso mi sono guardato allo specchio
e piangendo mi sono detto chi sei.
Vita... Sul ciglio di questa strada
troppi vetri sparsi s'infilano
nella carne e dissanguano il sentimento
più remoto e restio.
Composta domenica 23 ottobre 2011
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