Inonda il fumo tra le colline invidiate
Respiravano gli Dei.
Sorridevano i cornuti.
Uccisa al primo ballo...
Le montagne parlano,
sputtanano le colline immerse
nell'amore, piccole
e desiderate dalle nuvole.
Ti amo così tanto...
Così tanto da preferire di farti male
piuttosto che starti accanto...
Nelle case è già Natale
ed io metto a fuoco l'albero
con accanto i doni pagati
a caro prezzo dal cuore mio.
Ma quanto mi costa dimenticarti,
non basta nemmeno una vita
persa dalla propria coscienza.
A tutte quelle notti passate
sugli scogli a raccogliere conchiglie.
A tutti gli amori venduti
alle aste di paese e in cambio
squallidi cristalli,
neri come la sera abbandonata
nei boschi repressi di luna piena.
A tutti i pescatori che imitano Gesù.
A tutti quelli che tra lacrime
e marlboro si perdono in
un bicchiere di vino rosso.
Cacce alle streghe
scambiate per guerre Sante.
Non hai armi,
non hai sogni, muori in silenzio
maledetta Solitudine.
Nelle mie intrepide liriche
varie volte ti ho citato,
nelle notti insonne
alla ricerca di Dio con te gridavo
e ancorato al silenzio
disinnescavo il mio fottuto
animo ribelle.
Padroni maledetti creavano
le armi dorate usate
per sparare i Santi
lecchini innocenti del Signore
nostro padre per chi crede,
Re del niente per chi
come me non ha ricevuto i suoi respiri.
Composta mercoledì 19 ottobre 2011
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