Un pezzo di guerra tra le dita
Nascerai domani in mezzo ad una strada
da una cagna smielata Regina
della dignità venduta per miseri pezzi di pane...
Tu bambino...
In mano hai la ricchezza
dell'immensità e scoprirai, ricercherai
nella nebbia le tue prime parole
dette a quella mamma sempre più sorda.
Muore sempre vicino al balcone
di casa mia Dio e risuscita sempre
sui portici in periferia della vita mia.
Le mine sui fogli di carta...
La guerra è appena iniziata almeno per me.
Il peso di un cuore equivale
alla fragilità del vetro su cui viene riposto.
Ritrovarsi a vent'anni e non saper far niente,
sperduto in un bar del centro,
birra in mano e orgoglio segnato dalla stanchezza
e chissà quanti amori si sono persi
come me in questo sorseggiare vite...
Eppure lo ammetto mi sono sputtanato l'anima...
Ho bisogno del tuo amore.
Eppure i proiettili si perdono nel sonno
e tra le lenzuola si cerca ancora il rancore.
Le amicizie come cani randagi
voltano le spalle al pavimento
dove il corpo tristemente si è sacrificato.
Non si è più liberi nemmeno di morire
come si è nati se non si porta con sé
nella bara un pezzo di guerra.
Composta lunedì 28 novembre 2011
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