Amore Condannato
Quanti respiri stracciati
si inginocchiano silenziosi ai piedi del mondo.
Portati via il colore
chiaro dei tuoi occhi.
Su questo tavolo di legno
ti sei squarciata i polsi.
Su questa sedia di vimini invecchiata
i pensieri grondavano come acqua
rimasta incastonata nel fuoco.
Stringi di più queste mani
perché mentre tu muori io sto vivendo.
Accarezza di più questo petto nudo,
senti questo cuore suicida che ormai
affoga nel dolore dolcemente con te.
Non girare lo sguardo
sento ancora gli ultimi sguardi di vita.
Oltre al dolore cosa mi hai dato?
Io ero il tuo amore e tu mi hai condannato.
Tu eri tutto anche quando da terra
raccoglievo il tuo sangue.
Dormivamo in riva al mare
e dopo tre anni su quella stessa riva
mi hai fatto scoppiare il cielo
e l'anima in un secondo violento.
Amore condannato ma perché ti ho pianto,
ma perché ti ho amato.
Smidollata come pochi tranciavi le vene.
Ti reputavi violentata ed è per questo
che ti sei ammazzata.
Amore condannato con l'aceto le lacrime.
Con il sangue la vernice.
Con il sole l'arancione della ruggine.
Sputo in faccia ai tuoi baci.
Cambiare vita è stato facile.
Strappare le foto assieme è stato difficile.
L'odio sta bruciando...
E noi mano nella mano camminavamo
a passi lenti nel tuo suicidio.
Forse all'inferno, forse nella fossa umida
ma ci rivedremo e forse
questa volta ti bacerò le labbra.
Composta domenica 15 gennaio 2012
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