Uguale ad un angelo
Lo stomaco non scoppia anche se
di parole pietrificate nel silenzio
ci si sazia invano.
Sembra tutto semplice ma intanto io
mi ritrovo ad ammazzare lacrime di sangue,
gomitoli di sorrisi messi a fuoco
da un senso di malessere che divora gli occhi
e tutto questo perché non sono
forte come te caro Nonno.
La pietà è disoccupata
solo i poveri d'animo e di spirito
se la possono permettere.
La vita non è altro che l'insulto
di un angelo incazzato e forse ubriaco.
Io non voglio amare ma bagnarmi
nella tempesta d'acqua e grandine sola come me.
Io prego il vento affinché possa
spazzare via queste tue vecchie rughe...
Ustionato mi ritrovo in mezzo
al grane nero.
E la notte non passa mai ed io resto
ancora seduto ad osservare
il tuo viso sommerso nel dolore
in questo dannato letto d'ospedale.
Non me l'avevi detto che tutto
stava per finire e che questi miei
vent'anni dovevo prenderli e gettarli nel cesso.
Non è sempre possibile morire
senza portarsi dietro qualche vita innocente
che senza te non ha più senso.
Voglio diventare un uomo...
Un uomo che vale almeno la metà
di quel che vali tu.
Ed io ti prego di Non Morire,
stringi quella luce che nei tuoi
occhi chiari brilla e non lasciarmi
da solo in questo squallido mondo.
Io non cerco l'amore...
io mi innamoro che è diverso.
Ed ho bisogno di te Nonno.
Ho bisogno di te ogni volta che deciderò
di frantumarmi il cuore perché mi basta
il tuo sorriso, un tuo sguardo
per sentirmi vivo, amato, felice.
E capire così che il dolore è niente
se tu mi baci la fronte e piano
cerchi di sfiorare la mia anima con la tue
mani grandi uguali a quelle degli angeli.
Composta martedì 17 aprile 2012
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