La vita che tu non hai voluto
Ovunque sei ricordati
di poggiare sul comodino
quel cuore che sorridendo
ti avevo regalato squarciando
a mani nude il mio petto umido
come la polvere sull'anima.
Bastardo io che non
ti ho mai detto Ti Amo.
Di guardarmi non smettere mai,
di piangere non smettere mai
perché il cielo è troppo
piccolo per te e per me,
qualcuno lassù ha deciso così.
Il mio petto è ancora
aperto aspetta te.
Ti perdonerei si io lo farei ancora,
bacerei la morte ma le mie
labbra sanguinano ancora.
Ovunque sei sogna con me
la vita che tu non hai voluto
veder sorridere tra le dita
bagnate dall'aria.
L'aria che nei miei stanchi
e vigliacchi polmoni intrisi
di fumo lacera l'ossigeno
e le ossa stanche di rinascere
dentro un corpo ormai impegnato
a non amarti più.
Tutto prima o poi finisce ma
non capisco perché i tuoi anni
così innocenti sono stati
scaraventati sull'asfalto assieme
al tuo stanco respirare.
Sorrisi squarciati
e capelli volati via.
Se ti incontrassi ora
mi volterei di fianco.
Se ti sognassi ora sognerei
un pezzo di cielo nel sangue
di uno stronzo come me.
Innamorato ancora,
stringo fra i denti la solitudine
che regna ormai nell'immensità.
Sono così, un pazzo sbandato
che cerca ancora di aggiustare
le stelle rotte
al centro di una notte troppo dolce.
E un po' per volta ho nascosto
nella fossa assieme al tuo amore
anche il mio viso.
Composta mercoledì 27 giugno 2012
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