Il miraggio
Distinguo il corpo ignudo, carponi
su un'asparagiaia, venirmi incontro
a celare il viso gli scandalizzati capelli
che nulla possono quando la lingua
si erge come un aspide a lambire
velenosa la punta del naso.
La bocca, ghiacciaio in fiamme
non trattiene lo sciogliersi profumato
sull'esile mento; ormai gonfio
come un lombrico indietreggio
a sostenermi un pioppo, socchiudo
gli occhi un istante, respiro profondo
dissolta è l'asparagiaia.
Smarrito e affranto mi muovo
tastoni verso l'epicentro del desiderio
e unica sottile vestigia:
uno scuro ondulato capello.
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