Oltre i confini
In quella zona del giorno,
che qualcuno confonde,
per il colore rosseggiante,
con il partorire del Sole
dal ventre del Cielo;
in quella zona del giorno,
dove il tramonto si avvia
a cedere il suo posto
alla prepotente sera,
preludio della serena
e violenta notte,
si intravede il fantasma
di un'ombra, di quell'uomo che fu
forse un ladro, forse un assassino,
o semplicemente un povero cristo,
come ce ne sono tanti.
E l'ombra cammina in dolce compagnia,
come se fosse meno amaro
il sapore del proprio dolore,
quando ci illudiamo
di non essere soli.
E le due ombre, fantasmi
Di quello che furono Adamo ed Eva,
a passi striscianti giungono
dove ormai l'albero del frutto
proibito è secco e dimenticato
e il serpente si morde la coda
con ancora l'illusione di essere
il simbolo dell'eterno male.
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