Bucolica spera
Verso Spera, sul sentiero,
si muove assorto un forestiero,
lo conduce un pensiero:
se quel che si racconta è veritiero
che esiste in quel paese
un essere sincero
che ne è mentore e condottiero,
che il poter non rende alieno
perché è uomo in senso pieno.
Assai rara è questa cosa,
per il tempo assai preziosa.
All'arrivo, da un cantuccio,
gli va incontro un diavoluccio
a mostrar grande il suo cruccio:
per ognuno è avvilito
perché dal ben così rapito
che lui viene or lì bandito
e non ha voce né partito.
Così, ancor più curioso, vuol vedere
quali frutti dà il sapere.
Abolita è la vergogna,
non ha posto la menzogna.
In quel regno illuminato
al primo posto c'è il creato
che viene conservato
come fosse immacolato.
ma intere genìe ha sfamato
ed è quell'operato
il migliore risultato
che in natura è concertato
e lì ben consolidato.
Ricchezze non ce n'è
tranne quel che sono in sé.
Sorprendente è per ognuno
viver facendo e mai digiuno.
Il gabello viene dato
solo per volontariato,
ma nessuno si lamenta,
non è cosa che spaventa.
Il forestiero ora pago
si domanda: dove vado?
Qui sto bene e son stimato
perché un sogno ho realizzato:
stare in pace col creato.
Non è infatti un utopia
guidar la gente con maestria
se è natura a indicar la via.
Composta mercoledì 23 gennaio 2013
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