Memorie di una vita sporcata
Potrai sbattermi a terra,
vedere il sangue colare dalle rughe,
dalle mie labbra spaccate che un giorno
baciavi e dicevi ti amo.
Potrai prendere a pugni i miei occhi,
strapparli assieme alle pupille
e gettarli lontano dove la mia saliva
non potrà più sfiorarli.
Potrai squartarmi la pelle,
bruciarla, stuprarla come solo tu sai fare,
spingere forte il tuo membro dentro me
mentre il mio odio prende il volo
e ti ucciderà piano amore mio.
Tutto il mio odio non lo troverai,
a pezzi sulle tue ossa bianche lo vedrai
apparire e ti vedrò urlare,
urlare mentre muori e sarò felice
di vedere i tuoi ultimi respiri
sfiorare quel cuore che non ho più,
che hai mangiato e sputato avidamente.
Fammi a pezzi ancora mentre ti sorrido!
Fammi a pezzi perché io voglio ucciderti,
calpestami il cranio e ti vedrò ridere ancora.
Pensi che mi faccia male?
Un giorno capirai cosa significa
non avere la forza nemmeno di morire.
Tutti i miei angeli sono morti,
sepolti assieme al mio ricordo
di vita ma non dimenticheranno
mai quanto odiamo il mondo.
Sporcami ancora il ventre con il tuo sperma,
sporcami il viso ancora con la tua lurida
e fiera autostima,
sei così orgoglioso nel vedere la mia lingua
aperta che lecca il pavimento mentre piangi
di piacere e sorridi ancora,
ti prendi gioco di me e non sai ancora
di essere soltanto uno scheletro sconfitto
dal mio odio che un giorno quando tu sarai
debole come lo sono ora io ti sbatterà a terra
e ti ucciderà piano mentre stai urlando.
Adesso guardami e ricordati di me
quando la pietà non sarà più tua amica
e ti vedrò a terra a implorare Dio
di salvare la tua miserabile e sporca vita.
Voglio farti piangere, ucciderti e stuprarti
come tu hai fatto con me,
premerò il grilletto e tu sarai giù,
giù, giù dove il mare allatta la notte
e la luna si prende gioco di te.
Composta mercoledì 17 aprile 2013
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