Padre, quand'io per la tua muta tomba
Che da sett'anni te per sempre asconde
Passo gemendo e il gemer si confonde
Al bronzo che di morte il suon rimbomba;
Trista memoria allor nel sen, mi piomba
E ti veggo del letto fra le sponde
Quel calice libar che in cor t'infonde
L'ultimo istante che a te intorno romba:
E veggo il scarso lacrimato pane
Che dal tuo dipartir a' tuoi Figlioli
E alla Vedova tua più non rimane.
E veggo.... ahi lasso! tutto veggo, e tutto
Che sei morto mi dice, e che a noi soli
Non altro avanza che miseria e lutto.
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