Fra quell'illustre e nobil compagnia
di grazie, che vi fan, conte, immortale,
s'erge più d'altra e vaga stende l'ale
del canto la dolcissima armonia.
Quella in noi ogni acerba cura e ria
può render dolce, e far lieve ogni male;
quella, quand'Euro più fiero l'assale,
può render queto il mar turbato pria.
Il giuoco, il riso, Venere e gli Amori
si veggon l'aere far sereno intorno,
ovunque suoni il dolce accento fuori.
Ed io, potendo far con voi soggiorno,
a l'armonia di quei celesti cori
poco mi curerei di far ritorno.
dal libro "Rime. Vol. 2" di Gaspara Stampa
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