La fé, conte, il più caro e ricco pegno
che possa aver illustre cavaliero,
come cangiaste voi presto e leggiero,
fuor che di lei d'ogni virtù sostegno?
A pena vide voi 'l gallico regno,
che mutaste con lei voglia e pensiero;
ed Anassilla e 'l suo fedele e vero
amor sparir da voi tutti ad un segno.
E piaccia pur a lui, che mi governa,
che non sia la ragion di questo oblio
novella fiamma nel cor vostro interna!
O, se ciò è, acerbo stato mio!
o doglia mia sovra ogni doglia eterna!
o fidanza d'Amor che mi tradìo!
dal libro "Rime. Vol. 2" di Gaspara Stampa
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