Esco - da me - come magma.
Incandescente,
con la scintilla distorta
e la fiamma tremula.
Fluisco su pietra lavica,
lì,
dove pulso più forte,
ritmicamente,
aritmia.
Come l'Etna che parla di notte,
inquieta.
Scosse scuotono.
Ti ho negli occhi,
fuoco,
quando bruci l'acqua
e spira vento per ingrandirti,
che è forza, ira ed altri mali
che mi pervadono,
mi montano dentro
con le eruzioni
a modificarmi di continuo
zolle e placche umorali.
Inginòcchiati alle mie pendici
a sentirmi tremare prima del boato,
ché esplodo,
scoppio,
incenerisco.
Fucina d'Efesto
a domare il mio stesso demone.
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